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Tour de France 2016: salite previste e valutazione prestazioni

Tour 2016

Il Tour de France 2016 prevede circa 280 km di salite su un percorso di 3519 km complessivi. Su quell’8% del totale ci si giocherà la maglia gialla. Si inizia subito a scalare con la 5a tappa in programma il 6 luglio. Poi i Pirenei. Il 14 luglio si scala il Mont Ventoux e, infine, si arriva sull...

Il Tour de France 2016 prevede circa 280 km di salite su un percorso di 3519 km complessivi. Su quell’8% del totale ci si giocherà la maglia gialla.

Si inizia subito a scalare con la 5a tappa in programma il 6 luglio. Poi i Pirenei. Il 14 luglio si scala il Mont Ventoux e, infine, si arriva sulle Alpi. 282.6 km di salite che decideranno il Tour 2016.

Ecco tutte le salite del Tour de France 2016

6 luglio, tappa 5, Limoges-Le Lioran, 216km, Pas de Peyrol: 5,4 km al 8,1%, col du Perthus: 4,4 km al 7,9%, col de Font de Cere: 3.3km al 5.8%

8 luglio, tappa 7, L’Isle Jourdain-Lac de Payolle, 162km, Col d’Aspin: 12 km al 6,5%

9 luglio, tappa 8, Pau- Bagneres de Luchon, 183km, Col du Tourmalet: 19 km al 7,4%, Hourquette d’Ancizan: 8,2km al 4,9%, col de Val Louron-Azet: 10,7 km al 6.8%, col de Peyresourde: 7,1 km al 7.8%

10 luglio, tappa 9, Vielha Val d’Aran (Spa)- Andorre Arcalis (And), 184km, Port de la Bonaigua: 13,7 km al 6.1%, Col d’El Canto: 19 km al 5,4%, cote de la Comella: 4,2 km al 8,2%, col de Beixalis: 6,4 km al 8,5%, Andorre d’Arcalis: 10,1 km al 7,2%

14 luglio, tappa 12, Montpellier-Mont Ventoux, 185km, Mont Ventoux: 15,7 km al 8,8%

17 luglio, tappa 15, Bourg en Bresse-Culoz, 159km, Col du Berthiand: 6 km al 8,1%, col du Sappel: 8,8 km al 5,6%, Grand Colombier: 12,8 km at 6,8%, Lacets du Grand Colombier: 8,4km al 7,6%

20 luglio, tappa 17, Berna (Svi)-Finhaut Emosson (Svi), 184km, Col de la Forclaz: 13 km al 7,9%, Finhaut-Emosson: 10,4 km al 8.4%

21 luglio, tappa 18, Sallanches-Megeve, 17km, Cote de Domancy: 2,5 km al 9,4%, crono individuale

22 luglio, tappa 19, Albertville-Saint Gervais Monte Bianco, 146km, Col de la Forclaz de Montmin: 9,8 km al 6,9%, col de la Forclaz de Queige: 5,6 km at 7,8%, Bisanne: 12,4 km al 8,2%, Bettex: 9,8 km al 8%

23 luglio, tappa 20, Megeve-Morzine, 146km, Col des Aravis: 6,7 km al 7%, col de la Colombiere: 11,7 km al 5,8%, col de la Ramaz: 13,9km al 7,1%, col de Joux Plane: 11,6 km al 8,5%

Ciclisti e prestazioni in salita: quali parametri?

Il metodo più semplice per valutare la qualità di una prestazione ciclistica è la velocità di percorrenza. In pianura e in condizioni di marcia solitaria (come nelle cronometro), non c’è dubbio che questo dato dimostri in modo perfetto potenza e resistenza di un atleta.

In salita, invece, la situazione è più complessa. La velocità dipende dalla presenza di eventuali compagni di squadra solo oltre i 30 km all’ora, perché al di sotto di tale limite i benefici della protezione alla resistenza all’aria sono trascurabili. Inoltre, la velocità non tiene conto, da sola, della pendenza, caratteristica fondamentale di un percorso in salita.

La velocità ascensionale media

Si utilizza spesso la VAM, velocità ascensionale media, calcolata dividendo il dislivello coperto per il tempo di percorrenza. Solo per avere qualche dato di riferimento: Armstrong (Alpe d’Huez 2004) fece una VAM di 1790 m/ora, Contador, nel 2009, riuscì a fare 1865 m/ora e Rijs (periodo 1995 – 1997) arrivava a 1800 – 1820 m/ora. Il vincitore dello scorso Tour de France, Chris Froome, nella parte finale della famosa scalata del Mont Ventoux del 2013 fece una VAM di 1722 m/ora.

Neppure la VAM dice tutto, però, perché è un parametro molto influenzato dall’andamento della tappa. In una stessa salita, infatti, può esserci un tratto coperto a bassa velocità e uno in cui si verifica uno scatto violento. Una VAM di 1700 – 1800 m/ora mantenuta per un tratto limitato di salita non significa affatto che un ciclista faccia uso di mezzi proibiti. Al contrario, quello stesso valore mantenuto per un’ascesa completa lunga e difficile suscita sospetto (ma il sospetto non prova nulla, sia chiaro).

Tempi di scalata

Dal punto di vista pratico, un dato che riassume abbastanza bene la prestazione di un ciclista in salita è, nel complesso, il tempo di scalata, ovvero l’intervallo di tempo coperto dall’atleta nel portarsi dai piedi della scalata alla cima. Nel caso del Mont Ventoux, per fare alcuni esempi, il tempo di scalata di Froome nel 2013 fu di 47 minuti e 40 secondi. Armstrong, nel 2002, arrivò in cima in 48 minuti e 33 secondi, mentre Pantani, nel 1994, impiegò 46 minuti.

Riferendosi ad un dislivello di questa salita di 1256 metri, la VAM media per un tempo di scalata di 48 minuti è di circa 1550 m/ora. La pendenza media del Mont Ventoux è dell’8%, quindi queste stesse conclusioni potrebbero essere applicate a una qualunque altra salita con pendenze del genere e lunghezza totale fra i 12 e i 15 km. Se la lunghezza diminuisce o la pendenza aumenta, però, la VAM che ci si può attendere può essere molto diversa. Quella del Mont Ventoux, poi, è una salita con condizioni climatiche uniche, con caldo e vento, quindi occorrerebbe tenere conto anche di queste variabili.