> > Bari: il comunicato della Meleam inguaia i Matarrese

Bari: il comunicato della Meleam inguaia i Matarrese

default featured image 3 1200x900

Più che un comunicato, un durissimo j’accuse destinato a lasciare il segno ed a spaccare ulteriormente una tifoseria già esausta. Dopo i due giorni festivi, martedì doveva essere quello del comunicato della Meleam. E così è successo: l’azienda con sede a Bitonto e specializzata nella si...

Matarrese

Più che un comunicato, un durissimo j’accuse destinato a lasciare il segno ed a spaccare ulteriormente una tifoseria già esausta. Dopo i due giorni festivi, martedì doveva essere quello del comunicato della Meleam. E così è successo: l’azienda con sede a Bitonto e specializzata nella sicurezza sul lavoro ha spiegato nei dettagli la propria posizione dopo le dichiarazioni dell’ad Bacco che alla vigilia di Natale si diceva pronto a riprendere la trattativa in qualunque momento nonostante la rottura (unilaterale) dichiarata dalla società. Un comunicato dettagliato che, attraverso sei punti, sembra inchiodare alle proprie responsabilità la famiglia Matarrese, che di certo non scalerà posizioni nell’hit parade dei tifosi dopo queste gravi rivelazioni. In primo luogo la Meleam focalizza l’attenzione sul debito che la società ha nei confronti della Salvatore Matarrese Spa: in altre parole chi vuole acquistare il Bari deve accollarsi non solo i quasi cinquanta milioni di esposizione del club ma pure la cifra spettante alla cassaforte di famiglia, che anzi gli attuali proprietari pongono come condizione prioritaria per il prosieguo della trattativa.

Non mancano anche riferimenti alla serietà del gruppo (in risposta ai dubbi nutriti dai Matarrese sulla vera consistenza degli acquirenti) ed al bubbone calcio-scommesse, con al centro diverse partite del Bari, riscoppiato proprio nella mattina del 19 dicembre, che doveva essere il Giorno dell’accordo. Ma il punto forte del comunicato si incentra sulla caparra della discordia, un elemento che fin da subito è parso come uno degli ostacoli più difficili da superare: ebbene la Meleam dichiara di non averla versata “in quanto si tratta di acquistare una società che, per ammissione pubblica di tutti, al momento è fortemente indebitata. Avremmo accettato di versare la caparra penitenziale solo nel caso in cui l’avesse versata anche la proprietà. La proprietà ha sempre rifiutato. Nell’ultimo accordo, quello che si sarebbe dovuto firmare in questi giorni, le parti avevano concordato che la Meleam avrebbe versato una somma che per l’attuale proprietà doveva servire per i presunti crediti della Salvatore Matarrese SpA mentre la Meleam ha “osato” chiedere che tale somma sarebbe dovuta essere utilizzata per gli stipendi dei calciatori”.

Insomma, gravi accuse di slealtà completate dalla presentazione del bilancio che, all’atto della due diligence, risulta largamente incompleto mancando di “almeno cinque pagine intere”, ovvero quelle riguardanti le situazioni i contratti dei calciatori oltre che l’importo delle fidejussioni spettanti alla stessa Meleam che, in conclusione, si dichiara pronta a riaprire il tavolo del negoziato ma solo alle proprie condizioni, ovvero il completamento della due dligence e lo scorporo della cifra pattuita dai debiti dei Matarrese. Nelle prossime ore è attesa una risposta della Famiglia: i tifosi vogliono sapere la verità ma appare difficile immaginare una riapertura della trattativa dopo queste “delazioni” e tanto più tra due parti che non si sono mai amate.