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Alessandria-Salernitana 1-3: cronaca e tabellino

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Alla Salernitana piace vincere difficile. E con l’handicap. Come spiegare altrimenti la scelta rischiosissima di giocare solo il secondo tempo di una semifinale playoff che sembra compromessa? Ma l’organico a disposizione di Breda evidentemente permette questo ed altro, così alla fine si spez...

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Alla Salernitana piace vincere difficile. E con l’handicap. Come spiegare altrimenti la scelta rischiosissima di giocare solo il secondo tempo di una semifinale playoff che sembra compromessa? Ma l’organico a disposizione di Breda evidentemente permette questo ed altro, così alla fine si spezza il sogno dell’Alessandria cullato per 70’ ma interrotto bruscamente anche a causa di una direzione arbitrale molto contestata ma pure dell’indiscutibile superiorità dei campani che andranno ora a giocarsi, da favoriti contro il Verona, la finalissima per quella promozione che salverebbe un futuro molto incerto. Si gioca in un clima condizionato dalle voci che vengono da Cremona sul coinvolgimento dell’Alessandria ed i tifosi espongono striscioni ironici verso il presidente Veltroni, assente.

Dopo l’illusione dei primi cinque minuti, in cui i granata sembrano poter assediare i grigi e si rendono pericolosi con tiri dalla distanza di Montervino e Carcuro, torna a rivedersi per tutto il primo tempo la squadra scialba della partita d’andata. L’Alessandria ringrazia e tiene il campo senza soffrire, sfiorando anzi il vantaggio già al 2’ con Cammaroto, cui dice no Caglioni e con Martini che centra in pieno la traversa al 37’ su assist di Scappini. Impossibile spiegare tutto solo con l’assenza di Carrus, la squadra è slegata ed in attacco Ragusa non ne indovina una intestardendosi sempre nelle azioni personali. Anche nella ripresa l’avvio incoraggia il folto gruppo di tifosi granata che si sono sobbarcati la lunga trasferta: Fabinho crea lo scompiglio nell’area alessandrina e Servili si deve superare per evitare la rete.

Il vantaggio grigio, firmato al 60’ da Martini su assist di Croce, giunge dunque nel momento migliore della Salernitana, con Breda che ha appena mandato in campo l’acciaccato Carrus: ma a questo punto entra anche Aurelio e scende la notte sull’Alessandria. L’attaccante scheggia subito la traversa ma è il preludio della svolta della partita, su cui incidono non poco le decisioni di De Viti: il rigore del pareggio trasformato da Carrus è un abbaglio colossale perché Cammaroto fa sì fallo su Fabinho ma fuori area. Sconcertante poi la severa espulsione di Romeo, per un contrasto di gioco con lo stesso brasiliano: Carrus realizza anche la susseguente punizione e Sarri capisce che è finita. In inferiorità e con i nervi a fior di pelle l’Alessandria si deve scoprire ma è punita dal solito Fabinho in pieno recupero. La partita si chiude con l’espulsione di Croce per proteste. Quattro cartellini rossi in 180’ ma anche un pizzico di inesperienza: così finisce il sogno grigio.

Alessandria-Salernitana 1-3

Marcatori: 60’ Martini; rig. 66’, 72’ Carrus; 93’ Fabinho

Alessandria: Servili; Romeo, Cammaroto, Ghinassi, Bonomi (66’ Ciancio); Camillucci, Damonte; Negrini (59’ Bondi), Martini (76’ Artico), Croce; Scappini. (De Marco, Menassi, Segarelli, Cuneaz). All.: M. Sarri.

Salernitana: Caglioni; Altobello, Jefferson, Accursi; D’Alterio (61’ Aurelio), Montervino, Carcuro (57’ Carrus), Pippa; Fabinho, Fava, Ragusa (90’ Szatmari). (Iuliano, Peccarisi, Montella, Montalto). All.: R. Breda.

Arbitro: De Viti (Campobasso)

Ammoniti: Bonomi, D’Alterio, Altobello e Montervino.

Espulsi: Romeo al 71’ per condotta anti-regolamentare e Croce al 94’ per proteste.